Raddusa. Gli scatti "eloquenti" del fotoamatore Santo Pellegrino, importanti per la comunità della Parrocchia Immacolata Concezione

  • di Redazione Il Solidale
  • 11 lug 2023
  • LAVORO

Raddusa. Gli scatti "eloquenti" del fotoamatore Santo Pellegrino, importanti per la comunità della Parrocchia Immacolata Concezione

(Francesco Grassia) RADDUSA. Tra i numerosi scatti del fotoamatore Santo Pellegrino abbiamo scelto le due foto che pubblichiamo sopra perché, entrambe, rappresentano due momenti di notevole importanza storica per la Comunità Cattolica della Parrocchia Immacolata Concezione di Raddusa.
La foto n.1 (quella di sopra) mostra Fratel Biagio Conte, in una delle sue venute a Raddusa dopo essere ritornato dal suo viaggio ad Assisi, alla guida di un gruppo di fedeli raddusani in pellegrinaggio verso la Croce realizzata, dietro sua antecedente richiesta, da Francesco Leonardi nella montagna di contrada “Ciappazzo” (territorio di Aidone) nello stesso posto dove il giovane Biagio Conte, durante i quasi nove mesi della sua permanenza a Raddusa (dal 28 maggio 1990 al 19 febbraio 1991) presso la “Masseria Moschetti” di contrada “Tufo”, a due passi dal centro abitato, vissuti ad accudire le pecore del pastore raddusano Rosario Leonardi, si recava giornalmente a riflettere ed a pregare. Già prima di lasciare la “Masseria Moschetti” per iniziare il suo lungo viaggio a piedi verso Assisi, il giovane Biagio Conte aveva manifestato, ai figli del pastore Rosario Leonardi, l’idea di vedere fissata una croce in ferro battuto proprio nel punto in cui egli stesso, si recava a pregare. Allora Francesco Leonardi, figlio del già defunto Rosario Leonardi, fece realizzare la Croce e la fece installare nel punto esatto dove il giovane Biagio Conte aveva richiesto. Poi, dopo il suo ritorno da Assisi, Fratel Biagio Conte, tutte le volte che veniva a Raddusa, convocava tutti gli amici raddusani e con loro andava a pregare ai piedi di quella croce da lui fortemente voluta. Oggi Fratel Biagio Conte non c’è più. Il 12 gennaio di quest’anno è tornato alla Casa del Padre, ma nella piccola città di  Raddusa, dov’è maturato il suo lungo “Cammino della Speranza”, sono rimaste indelebili le orme del suo passaggio. Dopo la morte di Fratel Biagio Conte è stato Don Pino Vitrano, che, dal missionario laico ha ereditato l’onere di guidare le sorti della “Missione Speranza e Carità” di Palermo, a guidare il pellegrinaggio verso la Croce di contrada “Ciappazzo”, Che la Comunità Cattolica della Parrocchia Immacolata Concezione, guidata dal parroco Don Mauro Ciurca, ha organizzato,il 12 luglio scorso, per mantenere viva la tradizione ereditata  da Fratel Biagio Conte.
La foto n.2 (quella in basso), datata 12 luglio 2023, mostra infatti Don Pino Vitrano alla guida del gruppo in pellegrinaggio, sulle “Orme di Fratel Biagio”, verso la Croce sita alla cima della montagna di contrada “Ciappazzo”. Noi siamo certi che a questa prima edizione del pellegrinaggio senza la presenza fisica di Fratel Biagio Conte, ne seguiranno tante altre con regolare appuntamento annuale.
Sono passati poco più di trent’anni da quando Fratel Biagio Conte partì da Raddusa (20 febbraio 1991) per iniziare il suo lungo viaggio a piedi verso Assisi concluso poi il 7 giugno del 1992. Oggi la comunità cattolica della Parrocchia raddusana lo ricorda con affetto soprattutto perché, da missionario laico, Fratel Biagio Conte ha scelto la città di Raddusa come tappa iniziale del suo lungo “Cammino della Speranza”. Sono passati poco più di trent’anni eppure quei luoghi a lui cari, e quei paesaggi dove ebbe inizio il suo peregrinare, sembra che di lui dicano qualcosa ancora oggi. Quei luoghi sperduti nell’arido entroterra siciliano e quasi privi di ogni riferimento geografico, dove Fratel Biagio Conte ha imparato a fare il pastore, accolgono con piacere tutte le persone che vengono a calpestarne le orme, perché si tratta di luoghi adatti alla vera riflessione della vita.