Politiche della famiglia, ripartito il Fondo nazionale: alla Sicilia quasi 3 milioni di euro

  • di Redazione Il Solidale
  • 27 lug 2023
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Politiche della famiglia, ripartito il Fondo nazionale: alla Sicilia quasi 3 milioni di euro

(Redazione) ROMA. Con il via libera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è stata raggiunta l’intesa in sede di Conferenza Unificata sul riparto delle risorse del Fondo per le Politiche della Famiglia che per l’anno 2023 ammonta a 97 milioni di euro. In particolare, alle Regioni verrà erogato un importo complessivo di 30 milioni di euro che saranno assegnati a ciascuna Regione per finanziare gli interventi di riorganizzazione dei consultori familiari, il potenziamento delle iniziative sociali a favore delle famiglie ed azioni volte a valorizzare i Centri per la famiglia. Quasi tre milioni di euro sono stati destinati alle Politiche familiari promosse in Sicilia.
Ecco lo schema degli importi assegnati alle altre Regioni: Abruzzo: 735.000; Basilicata: 369.000; Calabria: 1.233.000; Campania: 2.994.000; Emilia-Romagna: 2.124.000; Friuli-Venezia Giulia: 657.000; Lazio: 2.580.000; Liguria: 906.000;  Lombardia: 4.245.000; Marche: 795.000; Molise: 240.000; Provincia autonoma di Bolzano: 246.000; Provincia autonoma di Trento: 252.000; Piemonte: 2.154.000; Puglia: 2.094.000; Sardegna: 888.000; Toscana; 1.968.000; Umbria: 492.000; Valle d’Aosta: 87.000; Veneto: 2.184.000.
Il Fondo per le Politiche della famiglia è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dal Decreto Legge 223/2006 (art. 19 c. 1) convertito con modificazioni dalla Legge 248/2006, al fine di promuovere e realizzare  interventi a  tutela della famiglia, in tutte le sue componenti e  le sue  problematiche generazionali.
Il Fondo ha quindi per dettato legislativo finalità molto ampie, tra le quali l’istituzione dell’Osservatorio sulla famiglia, il finanziamento di iniziative di conciliazione del tempo di vita e di lavoro, la sperimentazione di iniziative di abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con quattro o più figli, il sostegno alle adozioni internazionali, l’elaborazione di un Piano nazionale per la famiglia, la riorganizzazione dei consultori familiari e la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari.