Rete Clima lancia la "Call to Action" rivolta alle amministrazioni per creare 'foreste urbane': "Mettete a disposizione aree verdi e terreni"
- di Redazione Il Solidale
- 3 ago 2023
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(Redazione) ROMA. Foreste urbane. Rete Clima lancia la "Call to Action" rivolta alle amministrazioni, sottolinenando che piantare alberi nelle aree urbane è fondamentale per migliorare la vita dei cittadini e contrastare la crisi climatica, ma servono più aree dove avviare progetti di forestazione. L’appello è indirizzato alle amministrazioni per la messa a disposizione di aree pubbliche da destinare alla riforestazione nell’ambito del progetto FORESTA ITALIA, lanciato nel 2022. La call to action di Rete Clima è una chiamata per tutti i comuni e le amministrazioni locali con un terreno da mettere a disposizione. L’iniziativa è riservata ai soli Enti Pubblici e non prenderà dunque in considerazione le aree private. La superficie minima dovrà essere di 20.000 m2 (2 ha), con un fronte di minimo 25 m., e un allaccio alla rete idrica disponibile e situato a non più di 3 km di distanza. L’area deve presentarsi libera sia da vegetazione erbacea e arbustiva infestante che da eventuali accumuli, depositi o scarichi di materiale inerte. Inoltre, il terreno deve essere accessibile con mezzi per , consentire le attività di piantagione e cura. In ultimo, la presenza della forestazione deve essere garantita per almeno 30 anni. Per segnalare la disponibilità di un terreno e richiedere approfondimenti sul progetto ci si può collegare su www.forestaitalia.it
La campagna, promossa da Rete Clima, in collaborazione con Coldiretti e PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes), nel suo primo anno di attività ha interessato 17 regioni italiane con progetti di forestazione e riforestazione in 42 siti urbani e extraurbani, realizzati con il sostegno di 30 aziende. Si può segnalare la disponibilità di un terreno su www.forestaitalia.it .
I fenomeni meteorologici estremi verificatisi nelle ultime settimane hanno dimostrato ancora una volta l’urgenza di creare infrastrutture capaci di proteggere gli abitanti delle città dalle manifestazioni più gravi della crisi climatica. Le aree verdi e i boschi urbani in questo senso hanno un ruolo fondamentale sia nella gestione delle forti piogge che nel ridurre gli effetti delle ondate di calore, ma è necessario mettere a disposizione nuove aree pubbliche per poter piantare alberi dove serve di più. La campagna è nata con la mission di massimizzare sempre di più la progettazione e la realizzazione di progetti forestali nazionali che siano delle vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente la vita dei cittadini contrastando il riscaldamento climatico.
Va detto che Rete Clima è la prima e unica realtà in Italia impegnata in progetti di forestazione e riforestazione ad avere sottoscritto un “contratto di coltivazione” con le aziende florovivaistiche locali, grazie allo stretto rapporto con la filiera florovivaistica nazionale rappresentata da Coldiretti. Per il reperimento delle piante, Rete Clima e Coldiretti, propongono quindi un modello che si basa sui contratti di coltivazione con le imprese florovivaistiche: il contratto di coltivazione consente all’azienda la programmazione della produzione di piantine forestali, che impiegano 2-3 anni per arrivare alla dimensione minima utilizzabile. Grazie ai contratti di coltivazione, la campagna Foresta Italia ha sempre alberi e arbusti in quantità sufficiente e delle specie necessarie. I vivai vengono scelti tra quelli in regola con tutti gli aspetti normativi e le piante vengono pagate il giusto prezzo, a chi le coltiva. Attraverso questo modello i vivai italiani potrebbero produrre velocemente i milioni di alberi previsti dai fondi del PNRR e dagli altri interventi pubblici. Ad oggi gli interventi di forestazione e riforestazione della campagna di Rete Clima, Coldiretti e PEFC hanno interessato aree cittadine, o le immediate prossimità, con l’obiettivo di apportare un beneficio tangibile per chi le abita, e anche terreni confiscati alla criminalità organizzata con l’intenzione di attivare una riqualificazione sociale e ambientale nel territorio coinvolto. Inoltre sono state riforestate aree montane danneggiate da incendi, tempeste di vento o infestazione di bostrico. La sfida è quella di piantare alberi dovunque sia possibile e ovunque ce ne sia bisogno. In questo modo non solo si promuove il capitale naturale italiano e la biodiversità su scala locale ma, grazie al partenariato pubblico-privato, viene valorizzato e incentivato un modello di sviluppo sostenibile coerente con gli SDGs (Sustainable Development Goals), gli obiettivi globali che secondo le direttive delle Nazioni Unite andrebbero raggiunti entro il 2030.