"Lettera aperta" di Legambiente Caltagirone su investimento pedoni del 18 agosto, ai piedi della Scala SS. Maria del Monte
- di Redazione Il Solidale
- 23 ago 2023
- CRONACA
(Salvo Cona) CALTAGIRONE. Una "lettera aperta" - a firma della Presidente del Circolo Legambiente di Caltagirone “Il Cigno”, Anita Astuto – è stata resa nota, diffusa ed indirizzata “Al Signor Sindaco del Comune di Caltagirone e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone, a S.E. il Prefetto di Catania, alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania e agli organi di Stampa, a seguito del drammatico investimento di pedoni da parte di un’automobile ai piedi della Scala SS. Maria del Monte a Caltagirone, avvenuto il 18 agosto 2023, e richiesta di iniziative, concrete per il ridisegno dello spazio pubblico e delle zone 30.
In questa lettera aperta, datata 22 agosto 2023, scritta dall’ingegnera Anita Astuto che presiede il Circolo Legambiente di Caltagirone “Il Cigno” si legge quanto segue:
“Dispiace che dopo un primo momento in cui crediamo fosse comprensibile che l'amministrazione comunale si esprimesse esclusivamente in termini di affetto e vicinanza a coloro che, seduti ai tavoli di un bar, erano stati coinvolti nell'investimento provocato da un'auto in pieno centro storico di Caltagirone, non abbia poi la stessa pensato di promuovere un'iniziativa immediata che desse un segno nella direzione che come Legambiente auspichiamo da anni. Ci riferiamo ovviamente all’annosa questione di quella che un tempo avremmo chiamato isola pedonale del centro storico nella cornice del ‘piano del traffico’ e che oggi sarebbe più opportuno chiamare piano della mobilità sostenibile.
Dopo il COVID, l'occupazione degli spazi all'aperto di pertinenza di bar e pizzerie è stata un'esigenza e anche la nostra città ha visto una grande trasformazione in tal senso. Potremmo definirla anche un'evoluzione, una presa di coscienza che lo spazio pubblico destinato alla circolazione dei veicoli e della loro sosta, dovrebbe essere sempre più limitato a favore dei pedoni e del necessario trasporto pubblico locale, verso una città più vivibile per chi la abita, per chi la visita, per chi ci lavora.
Ci sembra oltremodo emblematico che questo drammatico evento, che avrebbe potuto avere esiti ben più tragici di questo, sia avvenuto proprio nell'angolo di Caltagirone più fotografato e ripreso da un numero sempre crescente di turisti provenienti da ogni parte del mondo, a suggerire - anche ai più distratti - quanto incompatibile sia l'idea di città turistica con quella di una mobilità soffocante, dove l'auto debba arrivare ovunque e a tutti i costi, generando un continuo senso di insicurezza sia fra chi si muove fra i vicoli del centro storico sia fra chi è seduto ai tavoli per un aperitivo o una cena anche in altre parti della città. Per non dire per chi vorrebbe godere di un po' di aria fresca della sera con una semplice passeggiata lungo la via Roma e invece si ritrova a boccheggiare, costretto a respirare un'aria inquinata dai gas di scarico delle auto incolonnate e ostinate appunto a raggiungere il centro storico.
È per questo che come Legambiente ci facciamo ancora una volta portavoce di un'istanza crescente dei cittadini di Caltagirone a voler ripensare radicalmente la mobilità in città e auspichiamo di poter dare il nostro contributo, come sempre disponibili in tal senso, nell'ambito di un’iniziativa concreta - ormai improcrastinabile - da parte di un'amministrazione che si definisce progressista. Gli studi sono già stati fatti, adesso è tempo di scelte politiche. È il tempo del coraggio per il ridisegno dello spazio pubblico, dall'attuazione delle zone 30 alla chiusura totale del centro storico al traffico veicolare privato, dall'implementazione dell’intermodalità con mezzi di trasporto pubblici frequenti, leggeri ed elettrici, alla realizzazione delle strade scolastiche... Insomma è tempo che anche Caltagirone venga avviata ad essere una città per le nuove generazioni, un luogo vivo e proiettato verso il futuro, non un museo polveroso, pronto esclusivamente a celebrare i fasti del passato, soffocandone il presente e annientandone il futuro.”