Raddusa. SAI 'Vizzini Ordinari' : Il ghanese Richard, 31 anni, scrive di aver partecipato al laboratorio di cucina etnica chiamato: “Ragazzo che viene, piatto che assaggi”

  • di Redazione Il Solidale
  • 26 ago 2023
  • Migrantes 2.0

Raddusa. SAI 'Vizzini Ordinari' : Il ghanese Richard, 31 anni, scrive di aver partecipato al laboratorio di cucina etnica chiamato: “Ragazzo che viene, piatto che assaggi”
(Salvo Cona) RADDUSA. Nella struttura di accoglienza di Raddusa del progetto SAI “Vizzini Ordinari” - coordinata dalla dottoressa Gaetana Pagana e gestita dalle cooperative sociali "Opera Prossima" e "San Francesco" - tra gli alunni che frequentano le lezioni impartite dalla dottoressa Cristina Pagana (insegnante di alfabetizzazione di lingua italiana) c'è il beneficiario Richard, 31 anni, proveniente dal Ghana, coinvolto - così come scrive egli stesso - in "un laboratorio di cucina etnica chiamato 'Ragazzo che viene, piatto che assaggi', grazie al quale io e gli altri ospiti del centro abbiamo potuto 'assaporare' non soltanto ciò che abbiamo cucinato, ma anche la cultura che ogni piatto rappresenta."
 
Presso il SAI di Raddusa, è stato attivato un laboratorio di cucina etnica chiamato: “Ragazzo che viene, piatto che assaggi”, grazie al quale io e gli altri ospiti del centro abbiamo potuto “assaporare” non soltanto ciò che abbiamo cucinato, ma anche la cultura che ogni piatto rappresenta.
Durante l’ultimo incontro, abbiamo preparato il: “Tchep”, un piatto a base di riso e verdure, che dal Senegal si è diffuso in tutta l’Africa Occidentale.
Gli ingredienti per sei persone sono: 400 gr di riso, 3 carote, 2 pomodori freschi, 150 gr di passata di pomodoro, 2 cipolle, 3 melanzane, 2 zucchine, 3 patate, olio di semi di girasole, 1 pizzico di peperoncino in polvere, 1 pizzico di pepe nero, sale q.b. e sardine in scatola.
Il procedimento: per prima cosa bisogna sbucciare le verdure e tagliarle a tocchetti. Dopo bisogna tagliare finemente le cipolle e metterle a rosolare in una pentola con olio abbondante.
Nella pentola, in seguito, si versano la passata di pomodoro, le verdure, le sardine, il pepe, il peperoncino, il sale e un po’ d’acqua. Tutto deve essere cotto a fuoco lento.
Quando le verdure sono cotte, bisogna prenderle con un mestolo e metterle in un contenitore. Il sughetto, prodotto dalla cottura delle verdure, deve rimanere nella pentola, perché bisogna versare il riso e aggiungere acqua fino a coprirlo.
Far cuocere il tutto a fuoco molto basso fino a quando il liquido di cottura sarà stato assorbito.
Il riso è servito su un piatto e sopra si aggiungono le verdure e il pesce ancora caldi.
Richard, 31 anni, Ghana
 
At the Sai di Raddusa, an ethnic cooking laboratory has been set up called: "Boy who comes, dish you taste", thanks to which I and the other guests of the center were able to "savor" not only what we cooked, but also the culture that each dish represents.
During the last meeting, we prepared the: "Tchep", a dish based on rice and vegetables, which from Senegal has spread throughout West Africa.
The ingredients for six people are: 400 g of rice, 3 carrots, 2 fresh tomatoes, 150 g of tomato puree, 2 onions, 3 aubergines, 2 courgettes, 3 potatoes, sunflower oil, 1 pinch of chilli powder , 1 pinch of black pepper, salt to taste and canned sardines.
The procedure: first you need to peel the vegetables and cut them into chunks. Then you have to finely chop the onions and brown them in a saucepan with plenty of oil.
Subsequently, the tomato puree, the vegetables, the sardines, the pepper, the chilli pepper, the salt and a little water are poured into the pot. Everything must be simmered.
When the vegetables are cooked, you have to take them with a ladle and put them in a container. The sauce, produced by cooking the vegetables, must remain in the pot, because you have to pour the rice and add water to cover it.
Cook everything over very low heat until the cooking liquid has been absorbed.
The rice is served on a plate and the still hot vegetables and fish are added on top.
Richard, 31 anni, Ghana