Raddusa. Convegno sul “Grano Duro 2023 Qualità e Mercato” alla 27^ Festa del Grano

  • di Redazione Il Solidale
  • 12 set 2023
  • LAVORO

Raddusa. Convegno sul “Grano Duro 2023 Qualità e Mercato” alla 27^ Festa del Grano

(Francesco Grassia) RADDUSA. Ubicata nell’assolato entroterra siciliano, agli estremi confini del vasto territorio provinciale, Raddusa, è stata ufficialmente battezzata, “Città del Grano” e “Principale Granaio della Sicilia” perché nelle sue colline si produce un grano duro di ottima qualità. Oggi il settore cerealicolo di Raddusa registra una crisi disastrosa che mette in serio pericolo l’intera economia della città. I cerealicoltori del luogo sono molto preoccupati e lo dimostrano le varie riunioni che avvengono nel tentativo di trovare il modo migliore per affrontare la crisi causata dal crollo dei prezzi dovuto all’importazione dei grandi quantitativi di grano provenienti dai paesi esteri dove i costi di produzione sono inferiori a quelli esistenti in Italia. E proprio quello della crisi del grano è stato il tema principale del convegno sulla cerealicoltura dal titolo “Grano Duro 2023 Qualità e Mercato” che si è svolto l’8 settembre scorso presso il Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II°”. L’interessante Convegno, inserito nel programma delle varie manifestazioni legate alla “27^ Festa del Grano” è stato promosso da Comune di  Raddusa, guidato dal sindaco dott. Emilio Cosentino in collaborazione con la C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori) Sicilia Orientale, ed è stato curato, nei minimi dettagli, dal noto Imprenditore Agricolo Vincenzo Grassia, già Presidente della G.I.E. Sicilia (Gruppo Interessi Economici) per la Cerealicoltura, oggi Presidente del Consorzio Sicil Cereal e Componente del Comitato Esecutivo della C.I.A. Sicilia Orientale, che ha introdotto e moderato i lavori del convegno. Alla presenza di un pubblico molto numeroso, costituito dagli agricoltori locali e dai molti venuti dal circondario, dopo i saluti del Sindaco dott. Emilio Cosentino, e del Presidente della Sezione C.I.A. di Raddusa. Imprenditore Agricolo Carmelo Allegra, hanno relazionato: il dott. Nicolò Amoroso, Direttore della C.I.A. Sicilia Orientale; il dott. Ivan Nardone, Direttore Nazionale C.I.A. Area Economica; il dott. Graziano Scardino, Presidente Regionale della C.I.A. Sicilia, e Presidente Nazionale del C.A.A. (Comitato Agricoltori Associati); il dott. Giovanni Sutera, Capo dell’Ispettorato Provinciale Agricoltura di Catania; il dott. Salvatore Maimone, Direttore Regionale della C.I.A. Sicilia; il dott. Gino Catania, Presidente dell’A.P.O. (Associazione produttori Olivicoli) nonché Coordinatore del Comitato Esecutivo della C.I.A. Sicilia Orientale; il dott. Giuseppe Di Silvestro, già Presidente, per ben dieci anni, della C.I.A. Sicilia Orientale, ora Componente del Comitato Esecutivo della stessa C.I.A. Sicilia Orientale. A trarre le conclusioni è stato il dott. Gennaro Sicolo, Vice Presidente Nazionale della C.I.A. nonché Presidente della C.I.A. per la Regione Puglia. Assente per seri impegni istituzionali, l’Assessore Regionale all’Agricoltura dott. Luca Sammartino che ha inviato un telegramma di auguri e buon lavoro al curatore del convegno Vincenzo Grassia e all’Assessore Comunale Renzo Dragone.  Molto interessante è stato poi il dibattito finale con gli agricoltori che all’unanimità hanno ribadito la gravità della situazione sostenendo: di avere seguito per svariati anni le direttive dell’Unione Europea e di avere migliorato la qualità del prodotto. “Ora però il nostro grano, che una volta era ambito dalle più note industrie di trasformazione, rimane nei silos perché quelle stesse industrie che prima cercavano la qualità ora cercano il prezzo più basso; se ne infischiano della qualità comprano il grano che arriva dal Canada, dal Messico, dell’Ucraina e dagli altri paesi esteri che ha un prezzo molto più basso rispetto al nostro poiché in quelle zone i costi di produzione sono irrisori”. E alcuni hanno fatto notare pure che “gli effetti negativi della crisi del grano si ripercuotono sull’intera economia di Raddusa basata sulla agricoltura cerealicola. Nella foto di Angelo Iaci il tavolo dei lavori con i relatori e le massime autorità locali.