(Francesco Grassia) RADDUSA. Mercoledì 13 dicembre scorso la città di Raddusa ha festeggiato Santa Lucia come ai vecchi tempi: con la “cuccia” (nella prima mattinata) e con i “falò” (nella tarda serata). La parte più consistente del programma ha avuto inizio a partire dalla ore 18,30 con la celebrazione della Santa Messa officiata dal Parroco Don Mauro Ciurca presso l’antica chiesa Madre ubicata nel centro storico della città. Poi, alle ore 19,15 è stato acceso, nello spiazzale di fronte alla stessa chiesa, un bel falò mediante il quale i numerosi presenti hanno avuto la possibilità di ricordare i fuochi che in un tempo ormai lontano venivano accesi dai ragazzi e chiamati i “mazzuni” di Santa Lucia. Alle ore 20 in punto il sindaco dott. Emilio Cosentino, sceso in piazza con i suoi assessori e i suoi consiglieri comunali, ha dato il via ai festeggiamenti di natura folkloristica, che sono iniziati  con le varie esibizioni delle “Ragazze del Corpo Libero” della “Asd Natural Gym”, magistralmente dirette dal prof. Daniele Gioco. Per l’intera serata tutti gli intervenuti hanno festeggiato Santa Lucia con spensieratezza, come avveniva nei tempi antichi. Nel corso della lunga serata è avvenuta, a cura del Comune di Raddusa che ha organizzato la manifestazione tramite l’Assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo guidato da Renzo Dragone, la degustazione della cuccia distribuita previo versamento di un contributo il cui incasso è stato devoluto per la riapertura della “Casa di Massimo”. E’ stata così ripristinata una delle più antiche tradizioni di Raddusa della quale da molti anni si erano perse le tracce. L’evento è stato organizzato dal Comune di Raddusa, tramite l’assessorato allo Sport, Turismo e Spettacolo, presieduto da Renzo Dragone, e con la collaborazione dell’Ass. Pro Loco Raddusa e dei ragazzi del Servizio Civile Nazionale in forza alla stesso Ente Pubblico. Nella foto di Santi Pellegrino vediamo il falò acceso, in onore di Santa Lucia, davanti all’Antica Chiesa Madre alla presenza di un numeroso pubblico.