Siracusa, un immobile confiscato alla criminalità diventa un'accademia sartoriale per giovani in difficoltà

  • di Redazione Il Solidale
  • 31 dic 2023
  • LAVORO

Siracusa, un immobile confiscato alla criminalità diventa un'accademia sartoriale per giovani in difficoltà
(Redazione) SIRACUSA. Un nuovo tassello si è aggiunto questa mattina nel più ampio piano d'azione di contrasto alla criminalità organizzata. A Borgata, nella città di Siracusa, quartiere ad alto rischio di disagio e devianza, è stato inaugurato giovedì 21 dicembre, in un immobile confiscato alla criminalità, un progetto dal grande valore sociale.
L'iniziativa, che ha reso necessario un importante intervento di recupero dello stabile, è stata finanziata con risorse del PON “Legalità 2014-2020”. 
Il progetto, grazie a un’intesa con il Ministero di Giustizia, favorirà l’integrazione di giovani, soprattutto minori, in uscita dai circuiti penali  o a rischio di marginalizzazione.
I ragazzi saranno sostenuti con specifici percorsi di supporto - sportelli di ascolto a cura di pedagogisti e personale specializzato - e potranno beneficiare di un importante momento formativo grazie a un'“Accademia Sartoriale”, attrezzata con dieci postazioni per la progettazione di capi d’abbigliamento e accessori e di un’area espositiva per la vendita al dettaglio.
Prevista infine la creazione del merchandising della città di Siracusa, con il lancio del marchio “Le tele di Aracne” da collocare sul mercato grazie a una rete locale con associazioni di categoria, enti del terzo settore e del volontariato.
Per suggellare la restituzione del bene alla collettività, lo stesso sarà intitolato al giornalista siracusano Mario Francese, ucciso da Cosa nostra a Palermo il 26 gennaio 1979, e a uno dei figli, Giuseppe, il quale ha contribuito, con il suo impegno civile e giornalistico, alla ricerca della verità e all’affermazione della giustizia anche con riferimento ad altre vittime di mafia.
Per il Sottosegretario all'Interno Wanda Ferro «ha un grandissimo valore la destinazione di un bene confiscato alla mafia in un quartiere difficile di Siracusa per realizzare un progetto di straordinario valore sociale, che punta a offrire nuove opportunità ai giovani in uscita dai circuiti penali  o a forte rischio devianza, ma anche a valorizzare l’identità del territorio attraverso una iniziativa di natura artigianale. Il governo Meloni e il Ministero dell’Interno, grazie all’impulso del ministro Matteo Piantedosi e al lavoro dell’Agenzia nazionale guidata dal prefetto Bruno Corda, danno grande importanza all’azione volta al reimpiego a fini sociali  dei beni confiscati alle cosche, perché consente di risarcire la comunità e sancire simbolicamente la sconfitta del potere mafioso sul suo territorio».