Niscemi. Salvatore Ferrante eletto presidente provinciale dei Giovani democratici nisseni

  • di Redazione Il Solidale
  • 19 gen 2024
  • CRONACA

Niscemi. Salvatore Ferrante eletto presidente provinciale dei Giovani democratici nisseni
(Alberto Drago) NISCEMI. Si è svolto recentemente a Caltanissetta presso l’Istituto Testasecca, il IV Congresso provinciale dei Giovani democratici sul tema “La lotta e la speranza”. 
Al Congresso provinciale dei Giovani del Partito democratico, convocato per eleggere i nuovi componenti del direttivo, sono intervenuti vari rappresentanti del partito, tra cui Elisa Carbone, Marco Andaloro e Renzo Bufalino.
Durante i lavori congressuali, Salvatore Ferrante, già segretario dei Giovani democratici di Niscemi e Federica Giarratano, eletta segretaria provinciale dei Giovani democratici durante il Congresso, hanno rispettivamente presentato due mozioni che sono state accolte per acclamazione.
Na neo Segretaria Federica Giarratano, ha indicato durante il Congresso la composizione della segreteria provinciale dei Giovani democratici, costituita da  Salvatore Ferrante, Alice Chiantia, Nicola Cammarata, Daniele di Martino, Federica Vancheri, Eugenia Campo, Carmine Bognanni e Najwa Fariki.
Salvatore Ferrante pertanto (nella foto), è stato designato nuovo presidente provinciale dei Giovani democratici.
“Il ruolo di presidente provinciale dei Giovani democratici”, afferma Salvatore Ferrante, “sarà sicuramente complesso e stimolante.
Quella dei Giovani democratici è una realtà a me cara perché mi ha dato molto sia in termini di maturazione personale che politica.
Ecco perché costituirà per me una priorità dare voce ai diritti, lavorando d’intesa con il segretario e l’intera segreteria e per fare in modo che la nostra generazione possa essere rappresentata bene a vari livelli.
Quella della Sicilia e della provincia di Caltanissetta sono purtroppo realtà che si mostrano distratte ai bisogni dei giovani, i quali sono sempre più costretti a cercare lavoro nel Nord Italia.
Una negazione del diritto a vivere nella propria terra” conclude Salvatore Ferrante, “che determina fughe sempre crescenti di tanti giovani di valore culturale e professionale che invece costituirebbero nella nostra terra delle grandi risorse”.